Lettera a mia madre Maria | 30 Maggio 2021 |
Stasera, dopo tantissimi anni... venti anni, da quando eri restata da sola a gestire la tua vita, indipendente, autonoma, capace di sopportare i dolori più grandi e di risollevarti, stasera andrò al letto... poggerò il telefono sul comodino... e invece di lasciarlo acceso, lo spengerò... perché ti saprò al sicuro. Io non servo più.
Non servirà di lasciarlo acceso, perché potresti avere bisogno di me. Non ci sarà bisogno di rispondere, magari nel cuore della notte per portarti in un pronto soccorso, con qualche tuo acciacco dovuto all'età e ad un cuore ballerino da sistemare al volo... e neppure di confortarti per la strada, andando… che tutto si aggiusta... basta avere pazienza. E neanche di tornare ridendo di cuore dell'ennesima gita notturna che ci eravamo fatti...
Non dovrò più addormentarmi, pensando a come poter integrare le terapie e i supplementi il giorno dopo per dare un po' di forza in più ai tuoi muscoli quasi centenari, né pensare a quale carezza farti per alleviare il peso dei tuoi anni.
Non serve, non servirà più... Ed io non potrò più servirti...
E scopro che era un peso... che amavo...
Ma ora sei a casa. Sei guarita. Sei salva.
Ciao Ma...

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